Dichiarazione del Segretario del SIULP di Torino
Eugenio Bravo
No, non è una fake news, il confine del traforo del
Fréjus autostradale e ferroviario è liberamente valicabile senza controlli
precauzionali e men che meno per contrastare la pandemia del coronavirus.
Sembra veramente incredibile, ma mentre si chiede
giustamente ai cittadini italiani di non uscire assolutamente dalle loro città
o dai loro piccoli paesi, con tutti i grandi disagi famigliari e lavorativi, di
non uscire da casa salve esigenze impellenti, di non avvicinarsi a nessuno nel
raggio di 1,5 metri, i nostri confini della provincia sabauda sono aperti.
il tempo delle mezze misure è finito. La gravissima situazione in cui
sta vivendo il nostro Paese e Torino in particolare a causa del tragico
coronavirus richiede attenzione, sacrificio, senso di responsabilità da parte
di tutti.
I poliziotti delle volanti, dell'RPC, del Reparto
Mobile, della polizia info-investigativa, delle specialità tutte, devono essere
messi in condizioni di espletare il loro delicatissimo lavoro in modo
efficiente ed efficace. La necessità dei DPI si accompagna all'esigenza di
fornire un servizio più inerente all'individuazioni di quei comportamenti
scorretti e che agevolano il contagio tra i cittadini, tralasciando in questo
momento i servizi straordinari di mera identificazione e controllo se non
rispondenti ad impellenti necessità giudiziarie o di O.P..
In ragione della
vigente situazione relativa alle infezioni da corona virus segnalate in tutto
il nord Italia, a tutela della salute degli operatori di polizia impiegati in
tutti i servizi di istituto nonché quale strumento di contenimento della
diffusione del predetto virus, si richiede a codesta amministrazione un preciso
e dettagliato vademecum operativo in ragione
dei previsti DPI già distribuiti agli operatori addetti a controllo del
territorio ed ad a quelli esposti al
contatto con l'utenza in genere.
Dichiarazione del Segretario del SIULP di Torino
Eugenio Bravo in merito alla lettera dell'Assemblea dottorandi, precari e
docenti del Campus Luigi Einaudi di Torino pone forti interrogativi
Con il massimo rispetto per chi assolve all'alto onere
di educare, formare e instillare lo spirito critico nelle giovani generazioni,
l'oggettività del contenuto della lettera dei docenti, sembra assumere una
china culturale discutibile. Una veloce disamina della lettera de quo, pur
condividendo l'aspetto antifascista senza alcuna titubanza, fa emergere tuttavia qualche preoccupazione:
Dichiarazione del Segretario del SIULP di Torino
Eugenio Bravo in merito alla decisione del Ministro dell'Interno di prevedere
la misura cautelare dopo che lo spacciatore viene arrestato per la seconda
volta.
Finalmente ci
sarebbe da dire e sperando che non siano solo buone intenzioni. Per quanto
riguarda la città di Torino, la misura di sottoporre a custodia cautelare chi
viene preso per la seconda volta a spacciare droga, a prescindere dall'entità
della sostanza venduta, rappresenterebbe una svolta epocale nella lotta al
contrasto della droga e al senso di impunità imperante.