Lettera docenti Campus Einaudi |
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Scritto da Segreteria Provinciale Torino | |
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SEGRETERIA PROVINCIALE
COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione del Segretario del SIULP di Torino Eugenio Bravo in merito alla lettera dell'Assemblea dottorandi, precari e docenti del Campus Luigi Einaudi di Torino pone forti interrogativi
Con il massimo rispetto per chi assolve all'alto onere
di educare, formare e instillare lo spirito critico nelle giovani generazioni,
l'oggettività del contenuto della lettera dei docenti, sembra assumere una
china culturale discutibile. Una veloce disamina della lettera de quo, pur
condividendo l'aspetto antifascista senza alcuna titubanza, fa emergere tuttavia qualche preoccupazione: C'è da chiedersi se l'insegnamento di questi professori contempli un'ideologia che garantisca la libertà del "pensiero unico" e se per costoro le forze dell'ordine rappresentino il braccio armato di una sedicente organizzazione fascista. Se così fosse, si spera di no, ci sarebbe altresì da chiedersi quanto sia costruttivo un insegnamento che cerca di delegittimare le forze dell'ordine, spingendo finanche a far apparire travisato il loro compito. Ma forse trattasi solo di una carenza di informazione. C'è infine da chiedersi se l'autorizzazione a costituire una sede presso l'Università per le associazioni di differente ideale politico, oltre a dipendere da una solenne dichiarazione di antifascismo non debba richiedere rispetto verso le leggi, la libertà di opinione prevedendo altresì quale causa ad excludendum l'esercizio della violenza a prescindere. Per quanto ci riguarda, chiude Eugenio Bravo, la nostra solidarietà va ai tre poliziotti feriti di cui uno con lesioni di 30 giorni che, assicuriamo i docenti, non sono stati causati da uno scivolone su una buccia di banana. I feriti e le aggressione alle forze dell'ordine sono all'ordine del giorno e, per quanto per taluni i poliziotti possano risultare fastidiosi, se non ci fossero, lo scenario per la nostra democrazia sarebbe spaventoso. Torino, 20 febbraio 2020 |
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