SEGRETERIA PROVINCIALE
COMUNICATO CONGIUNTO
SIULP - SIAP
Un modesto e sintetico contributo, derivante da un nostro più approfondito studio, per accelerare le espulsioni, garantire il rispetto delle leggi e realizzare un'accoglienza vera.
Siamo consapevoli del grande lavoro che attende il neo Ministro dell'Interno al quale va il nostro augurio di buon lavoro, ed è indiscutibile che l'annosa questione legata all'immigrazione richieda interventi di non facile applicazione. Il SIULP ed il SIAP di Torino hanno avuto modo di rappresentare in diverse conferenze stampa alcune proposte che, quand'anche prevedibili, soprattutto per chi svolge il nostro lavoro, non hanno mai ricevuto l'attenzione dei governanti di turno. Auspicando sulla sensibilità del nuovo Esecutivo ribadiamo, in estrema sintesi, come già fatto in passato, quello che giudichiamo utile per mettere in atto una seria politica di gestione dei flussi migratori:
- Potenziamento
delle Commissioni territoriali per i riconoscimenti situate c/o le
Prefetture e analogo potenziamento delle Sezioni dei Tribunali che
valutano i ricorsi (Oggi, il numero limitato delle Commissioni e
delle Sezioni rallenta inesorabilmente l'attività di riconoscimento e,
in diversi casi, anche dopo che il Tribunale giudica lo straniero non
idoneo alla Protezione, lo straniero può comunque presentare un nuovo
ricorso adducendo nuovi elementi di valutazione, anche se molto
ipotetici, restando ulteriormente in Italia);
- Potenziamento
delle forze dell'ordine prevedendo espulsioni immediate attraverso una
"task force" dedicata per gli immigrati irregolari, laddove esistono gli accordi bilaterali (cominciare
ad espellere quanto meno gli stranieri dove esistono gli accordi
bilaterali, non riguarderà magari 600 mila irregolari, ma è un inizio
importante);
- Aumento dei CPR
(Centri per il rimpatrio) per consentire un numero sufficiente di posti
dove procedere alle identificazioni, sì da limitare al massimo l'Ordine
delQuestore che intima all'extracomunitario di lasciare volontariamente
il territorio dello Stato entro 7 giorni (puntualmente violato);
- Revisione
della "protezione umanitaria" e previsione di espulsione per chi,
disoccupato, commettere reati per cui è previsto l'arresto facoltativo (molti
extracomunitari che sono muniti della protezione umanitaria sono spesso
condannati con processi per direttissima, reati che preoccupano i
cittadini. Inoltre, occorre tenere presente che lo Stato, trascorso
l'anno presso lo SPRAR, non paga più per l'extracomunitario alloggiato
che quindi viene allontanato e lasciato letteralmente in mezzo a una
strada, arrangiandosi molto spesso con attività illegali);
- Prevedere
un permesso a punti valido per alcuni anni, per gli extracomunitari
regolari e con un'occupazione affinché, qualora commettano più reati che
esauriscono il punteggio, siano soggetti all'espulsione;
- Prevedere
che l'accoglienza sia in prevalenza a carico delle strutture pubbliche o
associazioni di comprovata tradizione nel volontariato (Spesso gli
extracomunitari vengono accolti in centri privi di reali corsi di
integrazione al mondo del lavoro, ma punti di ozio o di saltuari
lavoretti improvvisati, in attesa che trascorra l'anno di accoglienza
previsto);
- Prevedere obbligatoriamente la conoscenza della lingua italiana (un
requisito, quello della lingua italiana, che oggi viene di fatto
disatteso con corsi "farsa" di pochi giorni e risposte a crocette nelle
Prefetture, con conseguente elusione del prerequisito di conoscenza
della lingua. L'esempio tedesco con la frequenza di un corso serio di
almeno 6 mesi ed il superamento di una prova che non sia a crocette è
sicuramente più appropriato);
- Integrare
i giovani stranieri attraverso la scuola evitando la ghettizzazione
delle classi, agevolando la formazione di classi miste con la presenza
di al meno il 50% degli studenti italiani.
Non
meno importante sono le prese di posizione politiche che, nel rispetto
delle leggi e del principio di uguaglianza, esercitino un azione
dissuasiva, affinché passi in modo chiaro e forte che il nostro Paese
rappresenta un emblema della legalità e dell'intransigenza verso gli
escamotage criminali.
Torino 4 giugno 2018
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