R.P.C. Piemonte - La misura è colma! |
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Scritto da Segreteria Provinciale Torino | |
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SEGRETERIA PROVINCIALE
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
SIULP - SAP - SIAP - SILP CIGL - COISP - CONSAP
Aggiornamento del 2 novembre:
Dopo nostra mobilitazione Dipartimento, Prefetto e Questore assicurano imminente avvincendamento alla dirigenza dell'RPC. ---- Comunicato Stampa: Le Segreterie torinesi dei Sindacati più rappresentativi della Polizia di Stato, si mobilitano indicendo un presidio di protesta sotto la Prefettura per chiedere l'immediata rimozione della Dirigente il locale Reparto Prevenzione Crimine. L'atteggiamento di tale funzionaria, infarcito di torbido revanscismo militarista, come già denunciato pubblicamente negli ultimi mesi, non solo porta ad un arretramento abissale dai principi di sicurezza civile sanciti dalla Legge di riforma della Polizia di Stato, ma con un assordante silenzio dell'Amministrazione centrale, fa presagire l'instaurazione di un nuovo corso gestionale di scelta governativa, che pur comportando demotivazione, sfiducia e condizioni inaccettabili di vita e di lavoro per la nostra categoria, esige risultati e qualità di servizio adeguati. Richiesta insensata in un clima di pressione vessatoria sugli operatori di polizia e che aggravata dai pesanti tagli alle risorse disponibili si riflette negativamente sul livello di sicurezza dei cittadini. La Legge 121/81 ispirata alla realizzazione di una Polizia moderna, trasparente, democratica e sindacalizzata, propugna l'efficienza e l'efficacia del servizio di polizia all'interno di un costrutto operativo che configura le responsabilità dei vari livelli dell'Amministrazione nell'ambito di un processo di interazione e collaborazione in cui, le singole professionalità, nel rispetto delle regole ordinamentali, si dispiegano in tutta la loro potenzialità. L'impronta militarista impressa dal dirigente del Reparto Prevenzione Crimine di stanza a Torino, oltre a contraddire lo spirito innovativo apportato dalla legge di riforma schiaccia i diritti dei poliziotti, colpisce con assoluta indifferenza le libertà di espressione sindacale e compromette la serenità e la necessaria concentrazione lavorativa di poliziotti impegnati quotidianamente nell'importante compito del controllo del territorio. Poiché la sensibilità democratica di queste OO.SS. non può rimanere un mero lamento ma esige una reazione concreta, il giorno 6 novembre 2015 nella mattinata, la Prefettura di Torino sarà teatro di protesta e denuncia pubblica. Poiché la sicurezza per cui ci battiamo è un suo diritto inalienabile e le carenze strutturali non possono giustificare una ricaduta di autoritarismo militare per sopperire all'incapacità di garantire un'autorevolezza civile nella sicurezza collettiva. Torino, 30 ottobre 2015 |
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